domenica 30 gennaio 2011

I costruttori di imperi : Shaka Zulu.

Seconda puntata della storia del Napoleone Nero.


Ritratto di Shaka Zulu dipinto da un viaggiatore inglese
Re Dingiswayo.

La tradizione afferma che Dingiswayo (il meraviglioso) promosse due innovazioni radicali nella società Nguni , una è l'instaurazione del sistema reggimentale basato sull'età (7), e l'altra è l'abolizione della circoncisione maschile.
Il sistema reggimentale è paragonabile al sistema della leva nell'epoca moderna, con gli stessi concetti di iniziazione e di passaggio all'età adulta.
Per chiarire il concetto, occorre descrivere l'educazione tradizionale dei giovani Nguni. Le ragazze rimanevano nella casa della madre fino alle prime mestruazioni ,e successivamente entravano nella capanna delle donne nubili, dalla quale uscivano per il matrimonio. Ovviamente, i matrimoni erano organizzati dalle famiglie.
I bambini maschi restavano affidati alla madre fino ai 5 anni, dopo di che dovevano partecipare attivamente all'economia domestica, badando al piccolo bestiame e cacciando piccola selvaggina con il loro bastone/mazza. Maturando, ai ragazzi venivano affidati compiti più impegnativi, tra i quali badare alle vacche. Giunti a un'età tra i 16/18 anni, venivano raggruppati in una speciale capanna, dove, durante un periodo di un anno, venivano gradatamente inseriti nel mondo degli adulti. La circoncisione completava il processo. In pratica, l'unica organizzazione nella società Ngomi era la gilda dei circoncisi (8).
Re Dingiswayo usò il concetto della gilda per costituire le basi del proprio esercito.
In pratica, tutti i giovani maschi venivano chiamati al servizio militare come se la gilda fosse un elenco di leva e ruolino di reparto, e, come i giovani occidentali nell'età moderna, essi finirono per associare la propria personale maturazione a questa esperienza. I rituali purificativi post combattimento comprendevano un rapporto sessuale con la prima donna giovane che il guerriero incontrava (sula izembe, pulire l’ascia (9)) dopo lo scontro. Il tradizionale periodo di adattamento  rubava un anno all' inquadramento militare, e Re Dingiswayo vietò per questo motivo la circoncisione.
In pratica, i giovani venivano considerati (e si consideravano) adulti, solo se avevano fatto parte di un reggimento (Impi). La gilda di giovani in età veniva aggregata a un reggimento sotto il comando di un giovane di età superiore. Questa classe veniva addetta inizialmente ai servizi, poi con il prosieguo del periodo di leva, passava di funzioni.
Dingiswayo, mediante questo sistema, costituì un esercito efficiente e abbastanza addestrato. I suoi soldati erano armati di una lunga umKhonto (lancia), di uno scudo di pelle bovina ed erano tradizionalmente dotati di sandali (non è un particolare insignificante). Il colore dello scudo indicava il reggimento. L'esercito non era una struttura permanente, ma veniva smobilitato quando non serviva, e riattivato quando il Re ne aveva bisogno.
Con questo strumento di pressione, ed alternando attentamente diplomazia e minacce, Re Dingiswayo era riuscito a creare una confederazione di tribù, detta Mthethwa. Ad essa si contrapponeva un'altra confederazione, detta Ndwandwe, con a capo Re Zwide.
Bisogna notare che le innovazioni di una parte erano tosto imitate dall'altra. Sembra che la carriera di Re Zwide sia parallela o speculare a quella di Dingiswayo. A quanto ci è dato di sapere, le due confederazioni restavano sempre nel solco della tradizione Ngumi, cioè i sottoposti dovevano fornire tributi e uomini per l'esercito, ma i vecchi capi rimanevano al loro posto, e non c'erano interferenze da parte dell'autorità centrale sulla vita di tutti i giorni. Re Senzangakhona era uno dei tributari di Dingiswayo, e gli AmaZulu soltanto una piccola tribù nella confederazione Mthethwa.
Orbene, all'età di 23 anni, Nodumehlezi-Shaka fu arruolato nel reggimento Izi-cwe di Re Dingiswayo.
Era un uomo alto e prestante, e in sei anni di servizio subordinato si guadagnò vari soprannomi "Sigidi": (conquistatore di) migliaia, "Sidlodlo sekhandla": orgoglio del reggimento, eroe di Dingiswayo.
La sua fama attirò quindi l'attenzione del Re, che si rese conto delle sue capacità di trascinatore e capo. Quando Re Senzangakhona morì, Dingiswayo appoggiò attivamente l'usurpazione di Shaka nei confronti del fratellastro Sigujana (10). Egli fu assassinato dallo stesso Shaka, che così diventò il Re degli AmaZulu, sebbene ancora sottoposto a Dingiswayo.

(7) Alcuni studi dicono che invece si trattò di un fenomeno contemporaneo in diverse tribù.
(8) Associazione dei giovani circoncisi nella stessa cerimonia. Tutti gli uomini nati in un periodo di 3 anni facevano parte della stessa gilda.
(9) Questo rapporto sessuale autorizzato poteva essere concordato dalle due parti.
(10) Una leggenda afferma che che Senzangakhona notò un prestante giovane a una festa alla corte di Re Dingiswayo e dopo essere stato informato che era suo figlio Shaka, lo nominò suo erede... questa sembra proprio una leggenda agiografica, considerata tutta la storia familiare precedente.

Rivoluzione.

Una volta diventato Re degli Zulu, Shaka si vendicò su tutti quelli che avevano insultato e amareggiato la vita a sua madre. Circa una dozzina di persone furono trafitte o bastonate a morte in un grottesco processo con il Re (Nandi era presente) a fare da accusatore, giudice e forse boia .
Oltre a questo, Shaka rivoluzionò la sua tribù (11).
Fece costruire un nuovo villaggio chiamato kwaBulawayo (il luogo delle uccisioni) e precettò tutti i maschi. Sembra che la tribù avesse una popolazione di 1500 persone, e che gli uomini in età di combattere fossero solamente 400. Shaka umiliò gli uomini anziani (inabili al combattimento) , costringendoli a indossare le tenute che caratterizzavano le donne vecchie. Inoltre, divise fisicamente gli uomini sposati dalle mogli, costruendo un villaggio d'addestramento tutto per loro, chiamato "Belebele" (la piaga eterna) (12).
Seguendo le orme di Dingiswayo, vietò in modo assoluto la circoncisione, dicendo come giustificazione che gli Amazulu si dovevano distinguere dagli altri Ngomi



(11) E' interessante un parallelo con Napoleone. Bonaparte era Corso, non Francese, e in tutta la sua carriera dimostrò di considerare la Francia come un mezzo, non dimostrando nessun tipo di patriottismo reale, ad esempio, evitando guerre e sofferenze inutili al popolo Francese, ma perseguendo un patriottismo strumentale (la grandeur de la France). Shaka era evidentemente estraneo alla tribù del padre, essendone stato scacciato da bambino e conservandone pessimi ricordi. Egli usò la tribù paterna come uno strumento da cui trarre legittimazione e tradizioni.
(12) Sembra che nutrisse un certo disprezzo per entrambe categorie. 


segue....

Colonna sonora : We are growing di Margaret Singana

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